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Esanatoglia, amara e dolce la fiaba di Bambi.
Il capriolo ferito a morte dai bracconieri e soccorso dai cittadini di Esanatoglia.
di Giancarlo Liuti. 20.11.2011. Prendere un cosciotto, lardellarlo con pancetta, lasciarlo marinare per un’ora in una salsa d’olio, vino bianco, erbe aromatiche, sale e pepe, dopodiché metterlo al forno e predisporsi a gustare un arrosto di primissima qualità. Era questa, sicuramente, l’intenzione dei bracconieri che l’altro giorno hanno ferito a morte un giovane capriolo di Esanatoglia, non riuscendo però a catturarlo e facendo sì, senza volerlo, che dalla loro squallida impresa saltasse fuori una piccola storia – anzi, una fiaba – in cui hanno preso il sopravvento i buoni sentimenti di un’intera comunità.
Qualcuno ricorderà il “Bambi” di Walt Disney, un film del 1942 (...LEGGI TUTTO ALLA FONTE) i bracconieri hanno cominciato a sparargli con pallettoni da cinghiale e l’hanno colpito al fianco sinistro. Allora Bambi si è dato disperatamente alla fuga. Ma non nel bosco. I caprioli, si sa, sono animali gentili, espansivi, socievoli. E può darsi che lui confidasse nell’amore degli esseri umani per averli già incontrati e averne ricevuto segni d’affetto. Così ha pensato che la salvezza fosse da loro. Ed è corso verso il paese. Veloce, finché c’è riuscito. Ma un altro colpo gli ha spezzato una gamba e Bambi s’è trascinato fino a un vicolo davanti alle fontane di San Martino, dov’è caduto. E i cacciatori? Spariti.(...vai alla fonte...)da Esanatoglia giunge ora un episodio che lascia intravedere l’affermarsi, via via, di un rapporto più rispettoso fra la nostra vita e le tante altre vite che ci circondano. Ho chiesto dov’è finita la carcassa ancora fresca di Bambi. “Non dica la carcassa”, mi son sentito rispondere, “dica il corpo. E’ stato cremato, proprio come uno di noi”. Fonte: Cronache Maceratesi
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