Raccolta di Comunicati AVC fino al 2018, in materia di minori e caccia.

-oOo-

  • COMUNICATO STAMPA 10.04.2018 ASSOCIAZIONE VITTIME DELLA CACCIA

Bambini e caccia: cosa bolle in pentola?
Armieri al lavoro: Ecco i fucili “per i più piccoli”!

La PETIZIONE “NO alle lezioni di caccia nelle scuole” sulla piattaforma Change.org contro le lezioni di caccia nelle scuole bresciane promossa dalla signora Patrizia Sergio ha raggiunto – ad oggi 9 aprile – quota 137641 firme

L’indignazione della gente comune sale sempre più, per quanto Conarmi (http://www.conarmi.org), con il consenso delle scuole di Marchemo e Gardone Val Trompia (BS) ed il preoccupante silenzio del Ministero dell’Istruzione, vuol far passare nelle menti dei bambini in età scolare: “i cacciatori sono buoni e fanno bene all’ambiente”.

Insomma la favoletta del cacciatore salvatore di bambini e nonnette inermi.

Eh già e dopo le lezioni teoriche di caccia in orario curricolare a scuola, gli armieri hanno pensato alla pratica.

Ecco “un’arma pensata per i tiratori più piccoli”, un fucile leggero… ma calibro 12 lanciato – proprio a Pasqua – dalla Browning! “l’altezza non è più un problema”,
“prodotto per i tiratori di bassa statura”.

(https://www.armimagazine.it/browning-b525-liberty-light/).

Dunque tutto pare pianificato: Le favole, la teorie e poi la pratica, gli strumenti e il silenzio delle Istituzioni.

Eppure risulta che:
1) La caccia è riconosciuta come attività pericolosa (rientra infatti nell’ ELENCO ATTIVITA’ PERICOLOSE aggiornato al 05.10.2017, codici: S0040 e S0080);
2) Infatti, ogni azione prodromica all’attività venatoria espone i minori ad un pericolo oggettivo. Inoltre, la diretta partecipazione passiva/attiva dei minori alla caccia equivale ad attività venatoria, vietata ai minori di anni 18 ed alle persone prive di licenza. (vedasi legge 157/92);
3) Minori ed adolescenti devono essere tutelati da una informazione/comunicazione non veritiera, non leale, che li esponga a pericoli, come l’implicito uso delle armi nella caccia;
4) il Codice di autodisciplina della comunicazione commerciale, http://www.iap.it/wp-content/uploads/2015/11/Codice-63a-edizione-8.3.2017.pdf) cita all’art.11..”Questi messaggi non devono contenere nulla che possa danneggiarli psichicamente, moralmente o fisicamente e non devono inoltre abusare della loro naturale credulità o mancanza di esperienza, o del loro senso di lealtà…”, inoltre l’art. 12 – “Tutela dell’ambiente naturale: La comunicazione commerciale che dichiari o evochi benefici di carattere ambientale o ecologico deve basarsi su dati veritieri, pertinenti e scientificamente verificabili.”). A tal proposito vedasi anche il Decreto Legislativo 6 settembre 2005, n. 206, Codice del consumo, a norma dell’articolo 7 della legge 29 luglio 2003, n. 229.

Conarmi è, a tutti gli effetti, il consorzio degli armaioli italiani, ovvero produce, vende armi e ora comunica anche con i bambini nelle scuole!
Il tutto appare come una silenziosa strategia per assicurarsi il necessario ricambio generazionale che nella caccia (e nelle guerre) trova i propri clienti. Le ragioni appaiono chiare: nel 2016 le licenze di caccia in Italia erano 580.377, un calo vertiginoso rispetto a quelle del 1980 che risultavano essere 1.701.853.

A nulla sono valse le interrogazioni ed interpellanze parlamentari che l’Associazione Vittime della caccia ha fatto fare ai precedenti governi sul pericolo a cui vengono esposti i bambini portati a caccia!

Si sono forse dimenticati i dati allarmanti delle vittime umane provocate dalla caccia che ad ogni stagione venatoria la nostra Associazione registra da oramai 11 anni? Solo l’ultima stagione venatoria 2017/2018 sono stati rintracciati, in meno di 5 mesi, ben 115 casi di persone impallinate dai fucili da caccia, un numero incalcolabile di animali domestici feriti ed uccisi, cancellati anche i 13 bambini uccisi e i 28 feriti, somma dei casi trovatii in 11 stagioni venatorie (dal 2007 al 2018) che riguardano i minori coinvolti e rimasti vittime!

Inoltre la caccia ha provocato l’estinzione di 200 specie di fauna selvatica e ne ha messo a rischio altre 400, ha avvelanato il terreno, l’acqua e gli animali con il piombo, che l’OMS ha definito “il peggiore dei problemi ambientali del mondo”.

La scuola deve dare tutte le informazioni e tutti gli strumenti per sviluppare un pensiero critico, non deve e non può fornire un pensiero precostituito. Ricordiamo che le informazioni veicolate dalla scuola assumono una grande valenza nella formazione prima dello studente e dell’uomo poi. Non per niente la scuola è sempre stato il principale mezzo di propaganda delle dittature. Ora ci stupisce e indigna che un intero corpo docenti abbia autorizzato un simile intervento e che le istituzioni non intervengano!

Associazione Vittime della caccia – 10.04.2018

-oOo-

  • Comunicato Stampa 27.04.2011 Associazione Vittime della Caccia

VIA LE ARMI DA CACCIA DALLE MANI DEI BAMBINI!
Sconsiderato ed irresponsabile il progetto del sindaco Barotti di portare la caccia nella scuola.

” Un giorno un piccolo sindaco si svegliò con tanta voglia di far parlare di sè: a Rocchetta Vara, un minuscolo Comune in provincia di La Spezia, Riccardo Barotti ha annunciato trionfalmente il varo di un progetto finalizzato alla conoscenza e all’avvicinamento della pratica venatoria rivolto agli studenti.
“Ma il primo cittadino di Rocchetta Vara è consapevole di questo abominevole intento, tanto più grave perchè connotato di una sedicente funzione didattica e formativa?” dichiara Maurizio Giulianelli, portavoce dell’Associazione Vittime della Caccia.

“La scuola dovrebbe educare al rispetto della vita, a qualunque specie essa appartenga: la caccia è antitetica a questo fondamentale principio, ed è per i giovani e giovanissimi un modello assolutamente diseducativo, in totale distonia con la natura, gli animali che la popolano e la gente civile” aggiunge Giulianelli.”, ha tenuto a precisare il sindaco.
“Ipocrisia ammantata di falsa didattica, finalizzata a perseguire l’interesse di una categoria armata che non si fa scrupolo a coinvolgere minorenni per potersi garantire il ricambio generazionale…. semplicemente vergognoso.

E’ necessario che intervenga il Garante dei minori per assicurare che simile farneticante progetto rimanga in un cassetto!”, precisa il portavoce dell’Associazione, “Di quale valore culturale può ammantarsi un così diseducativo programma, tanto più se ad essere coinvolti sono dei ragazzini, che di certo dell’uso futuro di armi è bene facciano a meno” e conclude “di morti e feriti da armi da caccia ne contiamo ogni anno fin troppi, e purtroppo non manca stagione venatoria che non veda coinvolti minori portati a caccia da parenti ed amici, spesso esortati dagli stessi ad imbracciare il fucile: giovani vittime due volte a causa dei cattivi maestri, in cui annoveriamo anche il Sindaco di Rocchetta Vara che avrebbe potuto escogitare argomenti più pertinenti al ruolo di responsabilità istituzionale e civile cui è preposto, non ultimo quale Autorità a tutela dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.”

Ufficio Stampa Associazione Vittime della Caccia – www.vittimedellacaccia.org

Sorgente notizia: http://genova.repubblica.it