AMBIENTE*

AMBIENTE

Normativa di riferimento – NEWS –  Piombo – api e impollinazione – pianeta Terra – pesticidi – pale eoliche – avifauna

in aggiornamento…

Per quanto riguarda le AREE NATURALI PROTETTE  il primo tra gli obiettivi generali, nella giurisprudenza italiana, è la conservazione degli ecosistemi che le caratterizzano > Art. 1 Legge quadro 394/’91.

Tra questi obiettivi, in attuazione alla Direttiva del Consiglio del 21/05/1992:  “Conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche”> Direttiva 92/43/CEE “Habitat

 

 -oOo-

IMPATTO DELLA CACCIA SULL’AMBIENTE

IL PIOMBO

Quasi 5.000 tonnellate di piombo sono attualmente disperse nelle zone umide a causa della caccia; 14.000 tonnellate nelle zone non umide. A tutto ciò si aggiungono tra le 10.000 e le 20.000 tonnellate utilizzate nelle attività di tiro sportivo.
E’ la funesta eredità abbandonata in piena natura da coloro che pretendono di essere degli “ecologisti e amanti della natura”.

 

Relazione sull’impatto ambientale del piombo

La valutazione di impatto ambientale è ormai diventata una metodologia diffusa nell’ambiente scientifico, riconosciuta a livello giuridico e supportata a livello sociale.
In questa presentazione è stato analizzato l’impatto ambientale di un anno di caccia in Italia utilizzando la metodologia denominata Life Cycle Assessment (LCA) definita.. LEGGI TUTTO

Gli scritti contenuti sono coperti da copyright © e sono utilizzabili integralmente o in parte soltanto citandone l’autore e il contesto del primo Convegno nazionale dell’Associazione Vittime della Caccia del 22 febbraio 2008 a Roma, per cui sono stati prodotti. Ogni uso improprio è perseguito a noma di legge.

-oOo-

-o-  -oOo-  -o-

AIUTO DALLE PIANTE

Il miscanto è una pianta erbacea perenne originaria dell’Asia, della famiglia delle graminacee, introdotta circa 60 anni fa in Europa come pianta ornamentale.. Ma ben presto sono state scoperte altre qualità di questa coltura che cresce bene anche nelle nostre terre, come la produzione di biomassa.

Quello che non si conosceva ancora era la capacità del miscanto di poter cambiare il destino del nostro Paese (e non solo) ripristinando i terreni degradati .
Quali sono le potenzialità del miscanto?

Biomassa. Questa caratteristica è sicuramente la più conosciuta e anche apprezzata dai contadini che riescono a produrre grandi quantità di biomassa a costi contenuti. La biomassa prodotta dal miscanto può essere poi impiegata per la produzione di carte da imballaggio, usata come materia combustibile per la produzione di cippato o pellet oppure per la produzione di bioenergia.

Bonifica dei terreni. Il miscanto grazie al suo apparato radicale molto esteso riesce ad assorbire dal terreno sostanze inquinanti e metalli pesanti…. LEGGI TUTTO: www.oltre.tv – di Denise Baldi 18.07.2019

-O-

IL KIRI – L’albero “Imperatrice” cresce in tempi record e può produrre fino a 4 volte più ossigeno degli altri

Che gli alberi svolgano una funzione essenziale per il benessere del nostro clima e del nostro Pianeta è una cosa che sappiamo fin da quando siamo piccoli. È grazie a questi elementi naturali che l’aria che ogni giorno respiriamo può essere filtrata da tutte le sostanze inquinanti che contiene.

Per questo, la loro presenza nei nostri ecosistemi è da preservare e garantire: sono i migliori alleati naturali per diminuire la CO2 e depurare l’aria. Fra le moltissime specie di alberi che possiamo trovare sulla Terra, ce ne sono alcuni che riescono ad assolvere questa funzione vitale meglio di altri. Queste piante hanno delle capacità “filtranti” così avanzate da risultare fondamentali in qualsiasi ambiente.

Uno di essi, nello specifico, è quasi un “super-albero”, che presenta delle caratteristiche interessanti sotto molti punti di vista. In particolare, riuscirebbe ad assorbire anidride carbonica fino a dieci volte in più rispetto agli altri. Vediamo di che albero si tratta.

Il Kiri, conosciuto anche col nome scientifico di Paulownia tomentosa o “Albero imperatrice”, è balzato agli onori delle cronache proprio per le sue incredibili proprietà. Si tratta di un albero di origini orientali (Cina e Giappone), importato in Occidente a partire dal 1800 circa e usato diffusamente come pianta ornamentale, sia negli spazi privati che nei luoghi verdi pubblici… LEGGI TUTTO

-o-  -oOo-  -o-

PALE EOLICHE E AVIFAUNA

  • OSSERVATORIO SULL’IMPATTO DELL’ENERGIA EOLICA IN ITALIA
    Via dal Vento – Megaeolico e avifauna ” Aumenta purtroppo di giorno in giorno il numero di amministratori e politici locali che, senza essersi mai interessati in precedenza di alcun tema ambientale e/o semplicemente di risparmio energetico, sostengono a spada tratta la realizzazione di centrali eoliche negli ultimi scampoli di territorio libero da costruzioni ed insediamenti industriali.

Quando poi si passa alla fase di valutazione dell’impatto ambientale/incidenza di queste mega centrali eoliche il problema dell’impatto sull’avifauna viene spesso sottaciuto o minimizzato. E’, invece, una realtà silenziosa e drammatica il fatto che gli uccelli, sia stanziali che migratori, possano essere colpiti e letteralmente “affettati” dalle pale in movimento.nibbio-reale-ucciso-da-pale-eoliche.jpg

A titolo di esempio vediamo i dati di un impianto recente, costruito in provincia di Grosseto nel Comune di Scansano, più o meno simile a quelli proposti in altre aree della Toscana. In quel caso ciascuno dei 10 rotori ha un diametro di 89,6 metri, è posizionato su una torre di 67 metri e la sua rotazione copre verticalmente un’area di oltre 6.300 mq. Si crea, dunque, una barriera di oltre 6, 3 ettari ad un’altezza compresa tra i 22 ed i 112 metri….” LEGGI TUTTO: www.viadalvento.org

 

  • 02.10.2019 – PALE EOLICHE, UN PERICOLO PER GLI UCCELLI
    Le pale eoliche, innalzate in spazi naturali, sono un pericolo per l’avifauna selvatica. Occupando lo spazio aereo degli uccelli, talvolta nelle rotte migratorie, e sfruttando il vento così come fanno loro per volare, ruotano a una velocità di 150-300km orari, abbattendosi sugli sventurati volatili che le incontrano, uccidendoli o mutilandoli gravemente.

Il Ministero dell’Ambiente tedesco ha reso note in uno studio le specie particolarmente colpite: al primo posto il nibbio reale, seguito da poiana, aquila di mare, gheppio, gabbiano comune, allodola e rondone. Ma ne restano vittime anche altri rapaci diurni, avvoltoi, nibbi, e poi gru, anatre, cicogne, pipistrelli, rondini e rondoni ecc., interferendo anche con i corridoi migratori. L’impatto degli aerogeneratori sul paesaggio e sull’avifauna è oggetto di ricerche sempre più approfondite e di pronunce giurisprudenziali. Il Consiglio di Stato, Sez. VI, n. 1674, del 26 marzo 2013, stabilisce che sia “di buona amministrazione” calcolare l’interferenza sul volo degli uccelli prima dell’avvio dei lavori relativi a ogni nuova centrale eolica. E’ inoltre vietata la costruzione di nuovi impianti nelle zone di protezione speciale (art. 5, comma 1°, lettera l, del D.M. Ambiente 17 ottobre 2007). Ma il problema è tutt’altro che risolto e lo dimostrano le testimonianze di tutta Europa e di tutto il mondo. fonte: www.youanimal.it

 

-o-  -oOo-  -o-

RASSEGNE STAMPA, NEWS

in aggiornamento…

  • 5G FA STRAGE DI UCCELLI?> Guarda il VIDEO

-o-

-o-

Nel Comune parmense nasce la prima area per l’impollinazione: si chiamerà il Bosco di Maia.
Il Comune di Fidenza ha deciso di dedicare un’intera zona verde alla nascita di un bosco per l’impollinazione, ribattezzato il Bosco di Maia, ovvero un’oasi dedicata agli insetti impollinatori dove questi potranno trovare piante, cespugli e fiori per loro molto ghiotti, dove poter sciamare in assoluta tranquillità. Un’oasi per le api ma anche per i bimbi, gli studenti e gli studiosi. Un’area che verrà svelata, a sorpresa, nel corso di BorgoFood.

Le finalità del Bosco di Maia saranno raccontate nel cuore di Fidenza, lungo via Berenini fino alla zona delle Orsoline, dai ragazzi di Emc2 e da un team di esperti durante la Gran Fiera di San Donnino e BorgoFood, dal 5 al 9 ottobre. Oltre venti gli appuntamenti in programma, tra i quali il magnifico alveare sensoriale, tantissimi laboratori per i bimbi su temi che spaziano dal recupero al riciclo di materiali per un riutilizzo creativo, passando per la conoscenza delle piante, dei loro frutti e, ovviamente, delle api. E poi corsi di yoga per i più piccoli, di meditazione, di mindful eating e tanto altro…LEGGI TUTTO: parma.repubblica.it

-oOo-

  • 21.09.2019 – Tatiana Maselli – Natura & Biodiversità

Verso un mondo senza uccelli: negli ultimi decenni scomparsa fino alla metà dei volatili più comuni.
“Nell’ultimo mezzo secolo il numero di uccelli presente in Europa, Canada e negli Stati Uniti è diminuito di 3 miliardi, con una perdita di esemplari pari al 29%. A mostrare come i cieli del Nord America, ma anche quelli d’Europa si stiano svuotando sono i risultati di un’analisi pubblicata ieri sulla rivista Science.

Gli autori dello studio hanno esaminato i dati relativi a 529 specie di uccelli, pari a oltre il 90% dell’intera popolazione di uccelli della zona, attingendo ai censimenti effettuati negli ultimi decenni dal North American Breeding Bird Survey, dall’International Shorebird Survey e dal Christmas Bird Count di Audubon. Gli scienziati si aspettavano che nel corso delle ultime decadi fossero diminuite le popolazioni delle specie più rare, ma che tali perdite fossero compensate dall’aumento di esemplari comuni tra cui rientrano passeri, fringuelli, pettirossi e merli, più resistenti rispetto alle specie rare.

In realtà il team di ricercatori ha scoperto che tra le 31 specie di uccelli più comuni dal 1970 sono scomparsi 700milioni di adulti, registrando una perdita di esemplari pari al 53%,

“Quando perdi una specie comune, l’impatto è molto più grave sull’ecosistema”, ha commentato Gerardo Ceballos, ecologo e biologo della conservazione presso la National Autonomous University of Mexico .

Le specie di uccelli comuni sono infatti vitali per gli ecosistemi, poiché controllano i parassiti, impollinano i fiori, diffondono i semi e aiutano la rigenerazione delle foreste.

La perdita di un passero non riceve la stessa attenzione della perdita di un’aquila, ma il suo impatto è molto maggiore e quando questi uccelli scompaiono, tutto l’ecosistema ne risente in modo drammatico..” – Tatiana Maselli – LEGGI TUTTO: www.greenme.it

-oOo-

«È l’unica opzione», ha detto il ministro per l’Ambiente di Tokyo. Non c’è quasi più spazio nei serbatoi di stoccaggio dove è già immagazzinato 1 milione di tonnellate di acqua contaminata
I siti di stoccaggio sono quasi esauriti. L’acqua proviene dai condotti di raffreddamento dei reattori e delle barre di combustibile. Viene utilizzata per impedirne la fusione. La catastrofe di Fukushima, avvenuta l’11 marzo 2011, fu causata dal surriscaldamento in seguito al blocco dell’impianto di raffreddamento causato dallo tsunami. Viene classificato come il peggior incidente nucleare della storia assieme a Chernoby“…LEGGI TUTTO: www.gqitalia.it

-oOo-

“L’agricoltura intensiva ci ha drammaticamente abituato all’uso dei pesticidi. Così, pratiche sostenibili che solo alcuni decenni fa erano naturali (in tutti i sensi) sono a lungo cadute in disuso: insetti utili al benessere delle colture, fiori capaci di attirare insetti predatori di afidi, animali che aiutano a tenere lontani i parassiti. Finalmente, vuoi perché i danni che la chimica è in grado di causare a uomini e ambiente sono ormai sotto gli occhi di tutti, vuoi per una crescente domanda di biologico, da più parti si sta facendo un passo indietro. E si guarda alla natura per cercare alleati vecchi e nuovi. Ne risultano belle realtà e belle storie, replicabili e adattabili alle varie aree del mondo.
In Medio Oriente, un team di gufi e barbagianni è stato assoldato per combattere l’invasione di roditori nelle colture. Il progetto è nato nel 1982. In quell’anno alcuni barbagianni provenienti dallo zoo di Tel Aviv, in Israele, furono per la prima volta destinati dall’ornitologo Yossi Leshem a questo importante compito…”

LEGGI TUTTO: Fonti: Nature, World Economic Forum