L’associazione animalista nazionale Vittime della Caccia decide di impugnare la delibera di giunta che vieta l’accesso, in alcune aree verdi comunali, ai cani accompagnati. Dopo il ricorso al Tribunale amministrativo di Lecce avanzato dal comitato civico “Io posso entrare”, in cui convergono le associazioni animaliste ENPA e OIPA, anche l’associazione Vittime della caccia, in virtù delle proprie prerogative statutarie e a fronte della diffusa protesta dei detentori di cani nel Comune di Ostuni, ricorre al TAR.

 A renderlo noto, un comunicato stampa diffuso dall’associazione nazionale, che sottolinea l’inadeguatezza del provvedimento prendendo in considerazione in prima battuta lo stato di degrado in cui versa l’area verde di piazza Torino, «allo stato attuale sostanzialmente priva di giochi per bambini, salvo una sola altalena totalmente arrugginita, pericolosissima, senza seggiolino. In altri termini, la classificazione di tale villa come “area gioco per bambini”, quando nell’area riservata ai bambini più che giochi vi sono trappole, costituisce un futile pretesto per l’introduzione di un divieto di accesso dei cani anche se accompagnati lungo l’estensione dell’intera Villa; divieto le cui ragioni sono del tutto insussistenti».

Oltre piazza Torino, il divieto è esteso alla villa comunale Sandro Pertini, sita nel cuore della città e luogo eletto per lo svolgimento di eventi d’interesse pubblico e anche turistico. Alla villetta Padre Pio in cui «vi sarebbe un’area giochi con giochi fatiscenti e inagibili, collocata su pavimentazione sconnessa e corredata da un’altalena con seggiolino rotto, giunture in ferro usurate e arrugginite, taglienti cerniere di ferro che emergono pericolosissime dal marciapiede, un palo della luce completamente arrugginito e, addirittura, un filo di alta tensione elettrica abbandonato nell’aiuola che circonda il “parco giochi” e che attraversa un tratto di strada per servire un carosello montato accanto». E ancora il divieto vige in piazza Genova, dove «l’area adibita a giochi per bambini non esiste ancora ed è totalmente transennata».

 «Questo atto – si legge sempre nella nota di Vittime della Caccia – impedisce di fatto alle persone che si accompagnano con i propri cani di usufruire dei principali parchi pubblici comunali, di socializzare con gli altri cittadini, di partecipare ad eventi, in virtù di un divieto generalizzato e non circoscritto, come eventualmente dovrebbe invece prevedere in futuro determinate aree giochi dedicate, per non meglio determinate ragioni di “sicurezza”, contraddette peraltro dallo stato delle cose. Alla luce di ciò l’associazione Vittime della caccia, difesa dall’Avv. Massimo Rizzato del Foro di Vicenza, ravvisava principalmente il difetto della motivazione e la violazione dei principi di proporzionalità, razionalità, adeguatezza, non discriminazione e libertà della circolazione delle persone, con enorme danno della collettività e dell’insieme dei quotidiani utenti dei parchi in questione».

 Infine l’associazione fa notare che la delibera di giunta stride con la disciplina generale dell’accesso di cani nei parchi pubblici, vigente nel Comune di Ostuni e dettata dall’Art. 21 del Regolamento Comunale sulla Tutela degli Animali. Secondo il testo in vigore a Ostuni infatti, ai cani accompagnati dal proprietario o da altro detentore è consentito l’accesso a tutte le aree pubbliche e di uso pubblico compresi i giardini e i parchi. È fatto obbligo di utilizzare il guinzaglio e, ove sia necessario, anche l’apposita museruola qualora gli animali possano determinare danni o disturbo agli altri frequentatori. È vietato l’accesso ai cani in aree destinate e attrezzate per particolari scopi, come le aree giochi per bambini, quando a tal fine siano chiaramente delimitate e segnalate con appositi cartelli di divieto e dotate di strumenti atti alla custodia dei cani all’esterno delle stesse.

fonte: ostuninews.it