Cs.AVC-DATI VITTIME CACCIA: TOTALMENTE SBALLATI I NUMERI DELL’UNIVERSITA’ DI URBINO

COMUNICATO STAMPA – ASSOCIAZIONE VITTIME DELLA CACCIA

10 febbraio 2020

DATI VITTIME CACCIA: TOTALMENTE SBALLATI I NUMERI DELL’UNIVERSITA’ DI URBINO

Dati mancanti, criterio di ricerca approssimativo, omessi i cacciatori feriti, snobbate del tutto le vittime innocenti.

Da una verifica tra i dati dell’Associazione Vittime della caccia, tutti dettagliati ed elencati in maniera completa ed asaustiva, e il presunto “studio” dell’Università di Urbino, emergono evidenti una serie di mancanze di quest’ultima che ha messo il proprio “timbro” come per certificare un documento che non lasciasse spazio ad altre ricerche per il conteggio delle persone rimaste vittime dei cacciatori nella stagione venatoria appena conclusa, con il risultato di una sottostima dei dati, che con la realtà di questo fenomeno ha ben poca corrispondenza, ma appare funzionale a sminuire i numeri di AVC e diffondere un messaggio non veritiero.

Ma non è proprio così come riportato su Armi e Tiro. Anzi, più che uno studio, quello dell’Università di Urbino sembra una velina scritta in fretta e senza i presupposti della vera ricerca (per altro uscita a stagion venatoria ancora in corso…). Vediamo perchè.

Da un confronto con i casi elencati nella SINTESI CRONOLOGICA DELLE VITTIME UMANE  nel Dossier AVC 2019-2020, appare evidente infatti, che al numero dei CACCIATORI MORTI in AMBITO VENATORIO per il fuoco amico manchino all’appello altri 4 cacciatori, questi:

1) news del 6 novembre, Predappio (FC) Luciano Bergamaschi deceduto poi il 26.11; 2) news del 12 dicembre Paola (CS)59enne ferito poi deceduto; 3) news del 29.12 Borgo Velino (RI) Angelo Piacente prima ferito poi deceduto; 4) 05 gennaio, ad Aggius (OT) Andrea Altea di 43 anni deceduto sul posto.

Sorprende anche che il presunto “studio” dell’Università abbia TOTALMENTE CANCELLATO I CACCIATORI FERITI dalle loro stesse doppiette, durante le battute di caccia (Ambito venatorio). Non sono forse da considerarsi vittime coloro che vengono feriti dalle armi da caccia?

Ma sorprende e indigna anche non poco il fatto che ad essere TOTALMENTE ESCLUSE ED IGNORATE siano le VITTIME INNOCENTI dei cacciatori! Le persone comuni, i non cacciatori, che si trovavano inconsapevolmente in linea di tiro durante le battute (A.venatorio) oppure coloro che sono stati oggetto di violenze con armi da caccia da parte di iracondi cacciatori al di fuori delle battute di caccia (Ambito Extravenatorio): vicini odiati, liti degenerate tra familiari ecc.

Da questo confronto pertanto appare chiaro lo scopo di questo tipo di pseudo-informazione e ci chiediamo come mai una Università si presti a questo giochetto al ribasso e ad una comunicazione palesemente distorta. Appare certamente non casuale la frettolosa uscita del presunto “studio” già il 28 gennaio, quando la canonica stagione venatoria invece terminava il 31 gennaio.

In questo discutibile contesto, si evidenzia anche il CRITERIO DI RICERCA che è stato adottato dall’Università di Urbino, che risulta contemplare solo e soltanto i cacciatori morti(e non i feriti) nel solo ambito venatorio, per altro incompleto di tutti i casi, quindi fonte di dati sottostimati e non corrispondenti al vero.

Dunque risulta impossibile fare una comparazione tra dati con criteri di ricerca diversi. Questa è logica, e dei professionisti di ricerca e comunicazione dovrebbero almeno tenerne conto: il risultato attuale infatti appare inequivocabilmente ridicolo.

Insomma, questa operazione appare più che mai sospetta ed ambigua. AVC per far luce, una volta per tutte, sulla manipolazione esercitata, invita i lettori troppo pigri per cercare nella Cronologia generale, a consultare la lista sintetica di tutti i casi riscontrati in questa stagione e dalla medesima rigorosamente riportati, a questo LINK>

-oOo-

  • SEGNALIAMO ANCHE QUESTO ARTICOLO RELATIVO ALL’ARGOMENTO:

95 PERSONE COLPITE DAI FUCILI DA CACCIA, MA PER L’UNIVERSITà DI URBINO LE COSE MIGLIORANO – Di Margherita D’Amico – La Repubblica – 10.02.2020

http://richiamo-della-foresta.blogautore.repubblica.it/2020/02/10/95-persone-colpite-dai-fucili-da-caccia-ma-per-luniversita-di-urbino-le-cose-migliorano/