Caccia, paura e delirio venatorio (anche) in città

Caccia, paura e delirio venatorio (anche) in città

la follia di FdI che farà svegliare anche i cittadini

Un emendamento, prima congelato e all’ultimo momento infilato in Commissione Bilancio della Camera, apre di fatto a una caccia senza limiti a cinghiali e altre specie selvatiche ritenute in esubero non si capisce su quali basi, se non per ragioni di interesse politico per il mondo venatorio e di chi commercia in armi e munizioni.

Il patto stretto tra F.d.I. (primo firmatario è Tommaso Foti) e il mondo venatorio in campagna elettorale dà subito i suoi frutti.
Con la scusa della proliferazione di certe specie sarà caccia tutto l’anno, ovunque: una caccia sempre più deregolamentata e ben oltre i paletti del calendario venatorio anche allo scopo di incrementare le filiere di carni di selvatici, in barba al sacrosanto principio che la fauna selvatica e l’ambiente sono patrimonio indisponibile dello Stato e la caccia una mera concessione.

Non solo i cinghiali, anche lupi, orsi e altre specie selvatiche, in grave violazione della direttiva Habitat e dell’articolo 9 della Costituzione.

Neppure i morti e i feriti umani per armi da caccia che ogni anno dobbiamo registrare a questo governo non indignano” dichiara Maurizio Giulianelli vice presidente di AVC, che aggiunge “l’attività venatoria all’interno di aree protette e persino nei centri urbani, svolta per altro da gente non sempre serena e pacifica (ma con licenza di uccidere), alzerà inevitabilmente il livello di allarme tra la popolazione, ben sapendo che di questa folle liberalizzazione all’uso di armi da fuoco questo governo ne dovrà dare conto.

Già le cronache nere riportano in media ogni anno quasi 100 persone tra morti e feriti nei soli 5 mesi di calendario venatorio, sia in ambito venatorio che per mano di persone convinte di poter usare l’arma da caccia anche al di fuori dell’attività venatoria e magari per regolare i conti col vicino.

Tutto questo è documentato cronologicamente nei Dossiers di AVC nel sito ufficiale e pubblicato ad ogni fine stagione venatoria.

Di fatto, denuncia AVC, si decide di smantellare la legge 157/92 per favorire la proliferazione della specie sus scrofa a tutto vantaggio di una lobby armata e a danno dei cittadini tutti che anche in città non avranno scampo.
E’ necessario far notare infatti che la supposta “sicurezza stradale” quale scusa, cade in netta contraddizione se riscontriamo i numerosi casi di incidenti stradali causati da animali in fuga da squadre di cacciatori e cani inferociti.

Considerando inoltre ciò che viene chiamato contenimento non ha, non avrà, e non ha mai avuto nessun altro effetto che far esplodere demograficamente la specie sus scrofa ed alterare ulteriormente gli equilibri tra le specie selvatiche.
Altrimenti, questo governo dovrebbe spiegare come mai si è arrivati all’evidente fenomeno di sovrannumero, avendo negli ultimi decenni incrementato ogni forma di caccia al cinghiale, oltre ogni paletto normativo, anche laddove per norme preminenti sulla pubblica sicurezza e del buon senso, lo sparo libero sul territorio è assolutamente vietato e perseguito penalmente.
L’Italia non è un far west, il nostro Paese non è uno stato degli USA” conclude il portavoce di AVC.

Associazione Vittime della caccia – dicembre 2022

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