AVIARIA E CACCIA-DOSSIER AVC-2006

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AVIARIA E CACCIA-DOSSIER AVC 2006

ALL’INIZIO… furono gli allevamenti e i mercati di pollame in Estremo Oriente i principali serbatoi d’Influenza aviaria che trovavano, in quel contesto, le condizioni ideali per fare il “salto di specie”, ovvero dai volatili all’uomo. L’emergere di sempre nuovi focolai nel mondo crea le condizioni favorevoli per la comparsa di nuovi ceppi aggressivi.
La pericolosità di questi virus sta nella capacità di modificarsi e trasmettersi da una specie all’altra, per esempio dagli uccelli ai maiali, dai maiali all’uomo o direttamente dagli uccelli all’uomo, in quanto queste sono le specie animali più sensibili.
L’allevamento intensivo o casalingo, le condizioni di detenzione degli animali, la macellazione, la manipolazione degli animali infetti e dei relativi derivati, il consumo di queste carni e del sangue, hanno così costituito il contesto migliore per il virus, capace di mutare, al fine di adattarsi e diffondersi.
L’Aviaria è considerata la più grande epidemia di influenza animale della storia: Più di 220 milioni di uccelli sono deceduti per il virus o perché abbattuti nel tentativo di contenere la diffusione del ceppo A/H5N1 dal 1997. “Nel primo semestre 2004, decine di milioni di polli sono stati contagiati in tutta l’Asia e, malgrado la macellazione sistematica, il virus è ancora in circolazione”. (OMS – ottobre 2005)…CONTINUA A LEGGERE NEL PDF