C.S.-AVC-68 PERSONE IMPALLINATE

COMUNICATO STAMPA – 05.02.2024 – ASSOCIAZIONE VITTIME DELLA CACCIA – AVC

L’Associazione Vittime della caccia presenta il Dossier 2023/2024 sui morti e feriti scaturiti dalle quotidiane rassegne stampa nell’arco della stagione venatoria appena terminata.
Dal rapporto stilato risultano infatti, in totale, 68 PERSONE colpite dai cacciatori nell’arco di cinque mesi di cui 12 i morti e 56 i feriti. 
Sono tanti, ma pensando che il numero delle persone FERITE estranee alla caccia è di 22 – quasi quanto i cacciatori feriti, dovrebbe far alquanto riflettere.
 
Perché se si creano le condizioni per far sì che gli incidenti accadano scegliendo di utilizzare consapevolmente armi da fuoco è un conto , ma chi è estraneo a certe cruente attività non dovrebbe esserne coinvolto, ne’ subirne danno.
 
Nello specifico, durante le battute – Ambito Venatorio – sono 13 le VITTIME INNOCENTI prese a fucilate e FERITE, agricoltori, ciclisti, passanti, donne e anche 2 BAMBINI FERITI.
Al di fuori delle battute di caccia, Ambito Extravenatorio, i fucili continuano a mietere VITTIME INNOCENTI – 6 MORTI – e 9 I FERITI, di cui 5 MINORI – come strumenti di minaccia e offesa vengono usati contro familiari, vicini, presunti ladri o lasciati incustoditi a disposizione di chi ne potrebbe abusare.
 
Corposa la sezione TRAGEDIE SFIORATE/ORDINARIA FOLLIA, che raccoglie tutti i casi in cui si verificano situazioni esplosive con protagonisti fuori di testa e per giunta armati, spesso legittimamente. In questi casi, per le potenziali vittime innocenti, crediamo di poter parlare di buona sorte.
CACCIATORI VITTIME DI SE STESSI – In totale 40 cacciatori colpiti, 6 MORTI e 34 i FERITI
In Ambito Venatorio, i cacciatori MORTI sono 5, mentre i FERITI sono 32
in Ambito Extravenatorio, 1 cacciatore MORTO,  2 i FERITI
Molti, troppi i fatti eclatanti e gravissimi, a conferma del crescente clima di arroganza, invasività e violenza di cui sono portatori i cacciatori.
Una bambina di 3 anni ad Arezzo colpita al viso mentre giocava nel cortile di casa
Una signora a Scandiano redarguisce un cacciatore che spara vicino alle case e per tutta risposta l’uomo armato la aggredisce colpendola e sparando ai suoi piedi
La conta è lunga e non risparmia nessuno> escursionisti, ciclisti, agricoltori e tanti animali d’affezione .
Impossibile indicare con esattezza quanti ANIMALI DOMESTICI o da cortile siano uccisi o feriti nell’arco di questa ultima stagione venatoria.
Un dato nuovo, ulteriormente preoccupante è l’enorme numero di giovani e giovanissimi introdotti alla caccia, che per altro si sono resi responsabili di gravi incidenti, ma non importa, l’importante è garantire il ricambio generazionale.
Chi ha ignobilmente insistito per abbassare a 16 anni il porto darmi per uso caccia, proposta di legge poi ritirata, dovrebbe riflettere e vergognarsi.
Quante vittime ancora dovremo contare?
Sempre meno dicono i cacciatori. Addirittura commissionano l’Università di Urbino per riuscire a conteggiare sempre meno morti. E per farlo è stato necessario trovare un sistema, ovvero cancellare chi non c’entra nulla con la caccia. Pazzesco.
No, non è possibile fare un riscontro incrociato dei dati delle associazioni venatorie. Solo numeri, estratti da non si sa quali casi. Unica certezza, che sono escluse le vittime umane innocenti
Si fa notare che il criterio di ricerca dell’Università fa riferimento “alle sole pratiche venatorie lecite e corrette“, tralasciando tutte quelle scorrette (sic!), quali “bracconaggio e atti di violenza intenzionale.
COME DIRE, LE VITTIME DI QUESTA STAGIONE SONO STATE COLPITE…. LEGALMENTE! Ci sarebbe da ridere se non si trattasse di vite spezzate. 
Questa è la dimostrazione del cinismo di una categoria che passa sopra a qualsiasi cosa pur di soddisfare la propria ferocia.
Vergognoso ma rivelatore.
Sarebbe il caso pertanto che le solerti associazioni venatorie presentassero la lista dei casi conteggiati in modo da fare un riscontro incrociato e vedere cosa è stato considerato non meritevole di interesse e di conseguenza, non conteggiato.
I dati complessivi non possono non fare riferimento ai detentori di armi con porto d’armi per uso caccia, ovvero a “cacciatori” a tutti gli effetti e in servizio permanente effettivo.
AVC quindi chiede in primis a questo governo di mettere un freno a questa deriva che sta smantellando di fatto l’impianto della legge quadro 157/92, puntando a una caccia sempre più libera e selvaggia, incurante di tutto quello che comporta per la maggioranza dei cittadini in termini di sicurezza e allarme sociale. I cittadini di fronte a questo estremismo, sapranno scegliere meglio la prossima volta.
Il mondo venatorio è indifendibile di fronte alla realtà di morte e sofferenza  che produce, anche e soprattutto nei confronti di gente inerme che nulla ha a che fare con questa insana e pericolosa pratica, oramai obsoleta e difesa solo da politici e armieri in conflitto d’interessi.
Associazione Vittime della caccia / 03.02.2024

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