LETTERA APERTA SULLA CACCIA AL MINISTRO BELLANOVA

17 ottobre 2019

LETTERA APERTA SULLA CACCIA AL MINISTRO BELLANOVA

Assieme ai presidenti di altre 18 associazioni, per Gaia Animali E Ambiente ho firmato su iniziativa di Annamaria Manzoni, questa missiva:

Gent. Sig. Ministro,

abbiamo appreso dal sito dei cacciatori BigHunter* che suo padre era cacciatore.
La notizia potrebbe essere di non significativo rilievo, piccola nota autobiografica accanto a tante altre, e, in quanto tale, non degna di particolare attenzione. Certamente lo sarebbe se Lei non avesse ritenuto di farne menzione nel corso di un colloquio

riservato con il presidente della Federcaccia Puglia, in un incontro del 15 settembre, vale a dire solo dieci giorni dopo l’assunzione del Suo incarico istituzionale, con un’urgenza che non può non far pensare ad una Sua innegabile privilegiata

attenzione al mondo della caccia. Tutto lecito ovviamente, dal momento che la caccia è attività non solo legale, ma addirittura sostenuta da contributi statali perché riveste lo status di sport, nonostante il suo carattere indiscutibilmente violento e

cruento. Ma, dal momento che il riferimento alla Sua famiglia non aveva il carattere di confidenza privata, bensì di comunicazione fatta nella Sua veste di Ministro, ne deriva la richiesta di alcuni chiarimenti.
Nello specifico, sarebbe fondamentale che lei rendesse noto quali saranno le ricadute sul Suo lavoro ministeriale della passione di Suo padre; averne usato il richiamo per dare rassicurazioni ai cacciatori (che non a caso ne sono rimasti entusiasti) preoccupa

e autorizza ben più di un dubbio sull’imparzialità dei Suoi futuri interventi. Nello specifico, sarebbe doveroso che chiarisse, signor Ministro, se è o meno intenzionata a prendere in considerazione, e con quale rilevanza, almeno elementi oggettivi, già frutto di discussioni, polemiche, interrogazioni, quali

  • il numero dei morti e dei feriti che la caccia ogni anno provoca; per esemplificare: 30 morti e 84 feriti nella stagione2017/2018; 21 morti e 59 feriti nella stagione 2018/2019; bilancio già in progress con i primi morti registrati dall’apertura della nuova stagione; (www.vittimedellacaccia.org)

· il diritto dei cacciatori di accedere nei fondi privati a prescindere dalla volontà del proprietario o del conduttore (art. 842 CPC del 1942), salvo procedimenti complessi e costosi;

· la riapertura anticipata della caccia in moltissime regioni italiane;

· il mantenimento della caccia tra le attività sportive, con i conseguenti benefici;

· l’autorizzazione ai cacciatori stessi ad entrare nelle scuole in veste di paladini dell’amore per la natura e gli animali, fonte di inevitabile confusione cognitiva nei bambini a cui viene chiesto di accettare l’equazione amore-uccisione.

Adeguate precisazioni almeno sui temi posti, sarebbero basilari per contrastare la diffusa preoccupazione suscitata dal Suo approccio alla questione, approccio che la “grandissima gioia” con cui ha riferito della passione di Suo padre fa apparire decisamente più emotivo che sorretto da quelle necessarie valutazioni imparziali e razionali, che il Suo ruolo imporrebbe. La soddisfazione dei cacciatori, celebrata sui loro siti, testimonia, se ce ne fosse bisogno, del senso della Sua comunicazione che ben trascende il significato letterale delle parole: l’appartenenza di Suo padre al mondo della caccia diventa rassicurazione, passaggio di testimone, promessa di ancoraggio acritico a valori non più condivisi dalla stragrande maggioranza della popolazione italiana .
Perché, è persino superfluo ricordare, la cultura muta ed evolve nel tempo e lo fa con sempre maggiore rapidità: nel caso specifico non può prescindere da tutte le istanze presenti nel contesto culturale, in cui gli animali nonumani non possono più essere considerati come asserviti al nostro divertimento, ma invece, anche in base agli enormi contributi delle scienze etologiche, esseri senzienti e consapevoli, da rispettare all’interno di una rifondata alleanza con la natura, di cui l’uomo non è il centro, ma solo una parte, per quanto, ahimè, la più pericolosa.
Ergersi a paladini della reiterazione della violenza contro la natura e i suoi abitanti, come avviene nei contesti venatori, è atteggiamento non solo lontano dall’etica, ma altresì insensibile a quelle istanze di rinnovamento che arrivano da gran parte della società, a fare inizio dai più giovani, che non possono certo trovare nel richiamo alle passate generazioni una giustificazione ad una violenza fine a se stessa.
Le saremo grati quindi, signor Ministro, se vorrà prendere in considerazione le nostre preoccupazioni e farci partecipi delle Sue intenzioni rispetto a tutto quanto detto; in estrema sintesi, se riterrà di agire nel rispetto di 450.000 italiani cacciatori (dato LAC aggiornato ad agosto 2019) o di 60 milioni di italiani non cacciatori.

Augurandole buon lavoro.

Annamaria Manzoni www.annamariamanzoni.it

Raffaele Mantegazza Prof. Ass. Scienza Educazione
UniversitàMib

Animalisti Italiani

APIDA www.apida.it

Artists United for Animals www.artistsunitedforanimals.org

Associazione Cattolici Vegetariani www.cattolicivegetarian.it

Associazione Vittime della caccia www.vittimedellacaccia.org

AVI Associazione Vegani Italiani www.associazionevegani.it

EssereAnimali www.essereanimali.org

Futuro Vegan www.futurovegan.org

Gabbie Vuote www.gabbievuote.it

Gaia Animali & Ambiente www.gaiaitalia.it

LAC www.abolizionecaccia.it

LAV www.lav.it

LEAL www.leal.it

META www.associazionemeta.com

Movimento Antispecista www.movimentoantispecista.org

SOS Gaia www.sos-gaia.org

Vivere Vegan www.viverevegan.org

Vita Da Cani www.vitadacani.org

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