ANIMALI ESOTICI*

ESOTICI

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  • 30 Luglio 2019 – Animali esotici: scade il 31 agosto 2019 il limite per denunciarne la detenzione, poi scattano multe e arresto
    Entro il 31 agosto 2019 i cittadini sono obbligati a denunciare la detenzione di specie rientranti nell’ELENCO delle SPECIE ESOTICHE INVASIVE.

E’ possibile detenere specie esotiche invasive come animali da compagnia, a condizione di fare denuncia del possesso dell’esemplare, custodire l’esemplare in modo che non sia possibile la sua fuga o il rilascio nell’ambiente naturale, e di impedirne la riproduzione.

La denuncia di possesso è obbligatoria ai sensi del decreto legislativo 15 dicembre 2017, n. 230, che adegua la normativa nazionale al regolamento (UE) n. 1143/2014 sulle specie esotiche invasive; queste, infatti, con l’entrata in vigore del decreto, non possono essere detenute, allevate, commercializzate, cedute, scambiate, o poste in condizione di riprodursi e nemmeno rilasciate in ambiente.

I possessori di animali da compagnia appartenenti a specie esotiche invasive, non utilizzati a scopo commerciale, possono continuare a custodirli fino a fine vita a condizione di denunciarne il possesso al Ministero dell’Ambiente entro i termini stabiliti dal decreto e di adottare opportune misure per impedire la fuga degli animali e per impedirne la riproduzione.

La denuncia di possesso deve avvenire inviando l’apposito modulo di denuncia (o di tutte le informazioni in esso contenute) tramite PEC (all’indirizzo: pnm-II@pec.minambiente.it), raccomandata con ricevuta di ritorno (all’indirizzo: Ministero dell’Ambiente, Direzione Protezione Natura, Divisione II, Via Cristoforo Colombo n. 44 – 00147 – Roma), oppure fax (al numero: 06-57223468). La ricevuta di PEC, fax o raccomandata accerterà l’avvenuta denuncia. Il termine per presentare tale denuncia del possesso di esemplari di specie esotiche invasive è prorogato al 31 agosto 2019 (Decreto Legge 25 luglio 2018, n. 91).

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Condanna la detenzione di uccelli all’interno di gabbie in assenza di adeguata gestione e di cure sanitarie. Maltrattamento di animaliLa condotta tipica integrante il reato di cui all’articolo 544 ter c.p. è costituita non già dalla detenzione degli animali in condizioni incompatibili con la loro natura, azione questa configurante la diversa ipotesi contravvenzionale sanzionata dall’articolo 727 c.p., bensì nel loro consapevole e volontario maltrattamento, estrinsecantesi alternativamente o in lesioni loro provocate per crudeltà o comunque senza necessità, o nella sottoposizione a sevizie o a comportamenti o lavori incompatibili con le caratteristiche etologiche della specie…. LEGGI TUTTO: www.altalex.com

 

PUBBLICAZINI ESOTICI Baccetti N., Spagnesi M., Zenatello M., 1997. Storia recente delle specie ornitiche introdotte in Italia. Suppl. Ric. Biol. Selvaggina, 27: 299-316.
Andreotti A., N. Baccetti, A. Perfetti, M. Besa, P. Genovesi, V. Guberti, 2001. Mammiferi ed Uccelli esotici in Italia: analisi del fenomeno, impatto sulla biodiversità e linee guida gestionali. Quad. Cons. Natura, 2, Min. Ambiente – Ist. Naz. Fauna Selvatica.
Gotti C., Baccetti N., Andreotti A., Fracasso G., Sighele M. & Zenatello M. 2008: Banca dati degli uccelli alloctoni in Italia: motivazioni, criteri e analisi preliminare. Mem. Soc. Ital. Sc. Nat. Museo Civ. St. Nat. Milano, 36 (I): 16.
Fracasso G., Baccetti N., Serra L. 2009. La lista CISO-COI degli uccelli italiani – Parte prima: liste A, B e C. Avocetta 33: 5-24.
Gotti C, Baccetti N (2009). Banca dati italiana degli uccelli alloctoni: risulta

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RASSEGNE STAMPA, NEWS, ARTICOLI

Che ci sia una corsa ad avere le specie più rara e particolare, è cosa nota a Carabinieri Forestali, ma quello che è emerso venerdì è fuori dall’ordinario. Infatti i militari del NIPAAF supportati da quelli della Stazione Carabinieri. Forestale di Brescia a seguito di un controllo effettuato nell’abitazione di un 50enne carpenedolese, hanno scoperto, in mezzo ad esemplari di inseparabili di fischer e roselle, detenute senza alcuna documentazione valida ai fini CITES, anche un raro esemplare di turaco dalle gote bianche, cuculiforme sub-endemico degli altopiani abissini, anche lui privo di documentazione valida ai fini CITES. A completare il quadro anche esemplari non denunciati al Ministero dell’Ambiente di tartaruga palustre americana (specie alloctona invasiva di cui ne è prevista l’eradicazione)... LEGGI TUTTO: bresciasettegiorni.it

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Pericolose tartarughe azzannatrici nei parchi di Milano, linci del deserto tenute al guinzaglio come cagnolini, tigrotti spediti di nascosto per corrispondenza alla stregua di pacchi, leoni tenuti in giardino dai boss a emblema del proprio potere. Sono sempre più frequenti i casi in cui animali esotici, spesso imprevedibili e tutt’altro che addomesticati, arrivano in Italia. Ma il loro acquisto è vietato dalla legge, pericoloso per la salute pubblica anche sul fronte delle malattie infettive e ingrossa un giro d’affari che è il terzo al mondo per portata, dopo il traffico di armi e di droga... LEGGI TUTTO: www.lettera43.it

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DAL MONDO – INDIA

14-06. 2019 – Tribunale in India vieta gli uccelli in gabbia e riconosce i loro diritti di ‘essere liberi di volare’

Strappati dalla natura, rubati dai nidi e trasportati in maniera illegale, in un mercato sempre più fiorente. Parliamo degli uccelli esotici spesso a rischio estinzione che vengono venduti nei mercati indiani, ma adesso la Corte stabilisce che nessuno ha il diritto di tenerli rinchiusi in gabbia.  Sicuramente una sentenza senza precedenti in India, quella in cui un tribunale indiano ha vietato a Delhi, la vendita e la detenzione in gabbia di uccelli esotici, dopo le varie denunce arrivate da People for Animals ( PFA).

Secondo la corte indiana:
“Gli uccelli hanno diritti fondamentali, compreso il diritto di vivere con dignità, e nessuno può essere sottoposto a crudeltà . Pertanto, tutti gli uccelli hanno il diritto di essere liberi e volare nel cielo e nessuno ha il diritto di tenerli in piccole gabbie per scopi commerciali o altro “.  Un’inchiesta aveva documentato lo stato in cui versano gli uccelli in cattività: gabbie minuscole, oltre che la sofferenza dovuta a mutilazioni di ali e coda.

La maggior parte entra a far parte di un mercato illegale sempre più fiorente da cui non rimangono immuni neanche le specie protette. Un numero incredibile di uccelli viene crudelmente trasportato clandestinamente in India oltre frontiere e in condizioni spaventose.

“Gli animali vengono trasportati in bottiglie, nelle valigie, in tubi in PVC, persino nelle mutande”, afferma Ambika Hiranandani, avvocato e attivista per i diritti degli animali. “Sono dentro i calzini, stipati nelle scarpe con becchi chiusi con fascette”, aggiunge Rachel Koyama, esperta di People for Animals.

Per catturare i pappagalli selvatici, i cacciatori prendono due di loro come esca e li rendono ciechi, vengono poi lasciati su un lenzuolo come richiami vivi. Appena gli uccelli rispondono alla chiamata di aiuto vengono catturati”, dice ancora un’attivista.

I contrabbandieri catturano circa 100 uccelli alla volta e poi li trasportano in diversi paesi, di solito stipati in piccole scatole e lasciati senza cibo o acqua per giorni. È un dato di fatto che circa il 60 per cento degli uccelli muore,, ma quelli che sopravvivono coprono i costi entro poche vendite. Per questo il divieto di detenzione è una buona notizia che va a contrastare questo mercato illegale. fonte: www.greenme.it

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Tartarughe nane, scimmie cappuccino, cardellini e tigri bianche: sono queste alcune delle specie esotiche più richieste all’interno del commercio internazionale di animali d’importazione. Un mercato che a livello mondiale vale 100 miliardi di euro l’anno e in cui l’Italia ricopre un ruolo primario con un giro di denaro da due miliardi. ..LEGGI TUTTO: www.huffingtonpost.it

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Arrivano dal Sudamerica, fuori dalle gabbie hanno trovato l’habitat per riprodursi – di Elena Dusi. L’invasione rumorosa dei pappagallini esotici. “Trovare habitat alternativi per gli uccelli, distruggere i nidi o, come ultima opzione, ucciderli”. Colorati, amanti della compagnia, chiassosi e famelici: i pappagalli inglesi che hanno riconquistato la libertà dalle gabbie domestiche faranno bene a volare via veloci. La Defra (il Dipartimento britannico per ambiente, cibo e affari rurali) ha assegnato al Parrocchetto Monaco il bollino di “specie invasiva”. E ha autorizzato i cacciatori a fare fuoco. Questi uccelli sono originari del Sudamerica e ci sono pochi dubbi sul fatto che non abbiano viaggiato con le proprie ali fino all’Europa. Come per i loro cugini, i Parrocchetti dal collare venuti dall’Africa orientale e dall’India, la rotta migratoria li ha portati piuttosto in un negozio di uccelli esotici, poi in una gabbia nel salotto di casa, che infine per pietà o comodità si è aperta per far ritrovare al pappagallo la libertà.

Una dopo l’altra, seguendo le stesse tappe, i pappagallini esotici capaci di vivere oltre 30 anni hanno colonizzato città come Brooklyn, Barcellona, Londra, Amsterdam, Bruxelles e in Italia soprattutto Roma e Genova….Leggi l’articolo… www.repubblica.it