Cs. avc-20.09.2019 – IN MERITO AI DATI VITTIME PER CACCIA*

Cs. avc – 20.09.2019

IN MERITO AI DATI VITTIME PER CACCIA

VITTIME CACCIA – TUTTI “DANNO I NUMERI

LA CONFUSIONE è STRUMENTALE

IN MERITO AI RECENTI COMUNICATI DELLE ASS. VENATORIE SUI NUMERI DELLE VITTIME DELLA CACCIA diffusi da Lorenzo Croce dell’AIDAA,

l’Associazione Vittime della caccia, appunto, ci tiene a informare i giornalisti (quelli che a loro volta leggono prima di scrivere), che una fonte per essere affidabile deve rendere verificabili i propri contenuti e dichiarare con quale criterio è stata fatta la ricerca.

Questo elementare principio di raccolta dati e comunicazione non è stato rispettato finora da nessuno, generando solo confusione e difformità, che è chiaramente l’obiettivo di chi ha interesse a mantenere nella  nebbia i morti e i feriti delle doppiette.

La nostra Associazione da 12 anni si attesta come riferimento per i DATI SULLE VITTIME PER ARMI DA CACCIA, e questo al solo scopo di fornire dati realistici su questo sconcertante fenomeno, denunciare la pericolosità di tale attività e di chi la esercita. Solo quanto emerge dalle cronache.

In fondo, alla realtà della caccia, non c’è alcun bisogno di aggiungere nulla, fanno tutto loro ed è per questo che la verità fa paura!

Due sono i principali motivi dell’affidabilità dei nostri dati: chiari e precisi CRITERI DI RICERCA e tutta la CRONOLOGIA E FONTI delle cronache da cui sono estratti.

L’ASSOCIAZIONE VITTIME DELLA CACCIA è impegnata ogni giorno per l’aggiornamento di un database, a compensazione della mancanza di un organismo istituzionale che faccia la conta dei danni, anche in termini di
vite umane, che la caccia provoca ad ogni stagione venatoria e non solo per mezzo delle armi da fuoco. Va precisato che comunque sia i dati forniti da AVC devono intendersi sottostimati in quanto non tutti i cosiddetti “incidenti di caccia” arrivano ai media.

Raccogliamo tutte le news inerenti il mondo della caccia in Italia, ma i dati poi sintetizzati nei Dossiers di fine stagione venatoria, riguardano principalmente:
– i morti e feriti umani
– per armi da caccia,
– in ambito venatorio o in ambito extravenatorio,
– dal 1 settembre al 31 gennaio (preaperture e calendario venatorio).

Sono invece esclusi e non conteggiati i casi:
– di suicidi con armi da caccia, salvo se trattasi di minori;
– di cacciatori vittime di cadute, infarti o altra causa che non siano armi da caccia;
– di uso di armi da caccia da parte della criminalità organizzata.

Nei Dossier e le raccolte periodiche sui dati “AVC – Bollettini della guerra” sono elencati e documentati anche tutti i casi di tragedie sfiorate (casi che per “buona sorte” non rientrano tra le vittime), reati e
illeciti venatori, animali domestici (e non solo) vittime,  interventi di elisoccorso, storie paradossali ed emblematiche purtroppo ricorrenti.

Quanto qui AVC dichiara è un atto dovuto, necessario ad eludere qualsiasi tipo di strumentalizzazione, fermo restando che ognuno è libero di dare i numeri che vuole, basta che fornisca fonte e chiave di lettura di quanto pubblicato.

Associazione Vittime delal caccia – 20.09.2019