SISTEMA CACCIA*

SISTEMA CACCIA

i meccanismi che reggono la lobby venatoria a dispetto del numero dei cacciatori

La sentenza della Corte Costituizionale depositata il 17 gennaio 2013 ha sancito che la caccia non ha alcun valore ambientale.
Ecco che il re (lobby venatoria) è nudo. C’è da chiedersi  allora su quali contesti il sistema caccia tiene, visto che la storia del cacciatore figura essenziale per regolare gli equilibri di specie, per noi è sempre stata una panzana… un palese falso.
Al contrario, ed è innegabile, la caccia nel nostro paese ha prodotto danni incalcolabili agli ecosistemi: depauperamente della faunana selvatica e inquinamento ambientale su tutti.

Il sistema caccia si autoalimenta anche sulla falsa tesi che gli abbattimenti di contenimento, nel caso ad esempio dei cinghiali, siano uno strumento efficace per il controllo della specie.
Una bugia tira l’altra: non solo gli abbattimenti si sono rivelati fallimentari, ma hanno altresì impedito l’adozione di misure alternative e incruente previste dalla stessa legge 157/92. E poi la stortura, quella sì, operata ad arte dal mondo venatorio: ripopolare, reintrodurre, cinghiali e non solo, in un circuito che si autoalimenta e che legittima ulteriori abbattimenti, con la scusa dei danni e dei pericoli.

Ecco il sistema caccia si regge su presupposti antiscientifici dal punto di vista etologico e ambientale, per gestire con la compiacenza delle isitituzioni locali il territorio, lucrare e monetizzare ad esempio il commercio di carni (di ungulati e non solo, che ricordiamolo sono patrimonio indisponibile dello Stato, ovvero di tutti noi).
Politiche di contenimento di altre specie ritenute dannose, nutrie, volpi e non solo, trovano sempre enti locali ben disposti ai piani di abbattimento, avvalendosi dell’intervento degli ATC, eludendo preventiva mente il ricorso a interventi alternativi e rispettosi della vita così come previsto dalla 157/92. Ma soprattutto, la gestione attuale delle specie considerate in esubero, si fonda sull’ammazza tutti: uccidere prede e predatori. Gli equilibri naturali tra le specie carnivore e le loro naturali prede è completamente alterato dal cacciatore che si sostituisce così ad ogni altro competitor.

Eliminare le volpi è per i cacciatori una priorità visto che questo predatore naturale toglie loro selvaggina: unpredatore  che la loro insana furia sparatoria non può tollerare. Continuare a dare a questa lobby la gestione del territorio e degli animali è semplicemente delittuoso: che la politica smonti finalmente il sistema caccia, non offrendo più nessun alibi e nessuna sponda (per un pugno di voti…) a chi uccide e distrugge la natura.

Quanto riportato in questo specifico focus, estrapolato dalle rassegne stampa quotidiane rende benissimo l’idea di come il sistema caccia opera, si regge e si autoalimenta.

Inoltre, a questo Sistema non è estraneo, come documentano le cronache, palesi elementi che lasciano intravedere un mondo sommerso fatto di corruzione, illegalità sistemica e inciuci di ogni genere. Dal commercio di specie a rischio estinzione. trofei, ristorazione con specie protette nel piatto, licenze di caccia concesse da medici compiacenti che chiudono due occhi di fronte alle patologie di cacciatori privi dei requisiti sanitari e psichici per imbracciare un fucile, fino ad arrivare a vere e proprie organizzazioni criminali…

Questa è la situazione che emerge dall’osservazione di molte stagioni venatorie.

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RASSEGNE STAMPA, NEWS

  • Magistratura, il pm “corrotto” con la caccia al daino a Pietrapertosa. – 08.12.2018 – Potenza. E’ di fatto partita da Pietrapertosa l’inchiesta che ha portato in carcere il pubblico ministero di Lecce, E.A., accusato di corruzione ed abuso d’ufficio per aver offerto ad avvocatesse ed amici in cambio di sesso e altre regalìe. Costose battute di caccia e altri regali per favorire amici e conoscenti e chiudere gli occhi..LEGGI TUTTO: http://osservatorio.riparteilfuturo.it/notizia.html?id=152021
  • Cinghiali in Cremosina? Colpa dei cacciatori. Borgosesia e dintorni – VERCELLI 23.01.2019 – «La forte presenza di cinghiali sulla Cremosina – spiega un cacciatore borgosesiano – è frutto di battute di caccia scorrette oltre che non a norma. Il parco costituisce l’habitat dove i cinghiali vivono tutto l’anno; ce ne sono tanti, per cui, quando non trovano cibo si spostano nelle zone coltivate. Sono animali notturni, scendono all’imbrunire, seguendo tracce nel bosco e soprattutto cercando di passare sotto ai ponti, il meno possibile sulla strada. Sapendo questo, ci sono cacciatori che li attendono nelle prime ore della mattina, quando devono tornare, spaventandoli anche solo con la loro presenza e chiudendo loro i passaggi. Così i cinghiali, confinati in una zona limitata, sono costretti ad attraversare la strada diventando un pericolo per la circolazione. In questa sorta di “recinto” ideale i cinghiali vengono poi cacciati, con battute formate anche da 10, 15 persone. Non sono pratiche corrette: il Comprensorio alpino fissa un massimo di tre persone per battuta…. LEGGI TUTTO: http://notiziaoggi.it/attualita/cinghiali-in-cremosina-colpa-dei-cacciatori-lopinione/
  • «Gli incidenti sono il frutto d’una gestione da buttare»- 05.01.2019 Abbattimenti sotto processo. Arriva anche dagli ambientalisti un commento del tragico incidente avvenuto lungo la «A1», ed è naturalmente fuori dal coro. La Lega per l’abolizione della caccia «esprime le più sentite condoglianze e la propria vicinanza ai parenti della vittima e alle persone ferite da questo drammatico incidente, e vorrebbe che l’assessore regionale lombardo all’Agricoltura Fabio Rolfi e i vertici della Coldiretti facessero altrettanto, evitando di speculare ancora una volta sul caso cinghiali». Secondo la Lac si sta infatti «dimenticando, come sempre, di citare l’origine del problema e di ammettere i clamorosi errori gestionali fatti finora. Questa tragedia è la conseguenza di una pessima gestione di questa specie, che per decenni ha previsto solo abbattimenti e nessuna prevenzione dei danni e degli incidenti stradali. (…)
    LEGGI TUTTO: http://www.bresciaoggi.it/territori/valsabbia/gli-incide
  • Il business del cinghiale, un mercato enorme e non tracciato  – di Francesco Furlan – 17.01.2017
    Tutto è iniziato quando siamo venuti a conoscenza dell’ennesimo episodio di bracconaggio avvenuto in un parco protetto dove ognuno dovrebbe poter passeggiare senza temere alcunché. Sollecitati dai tanti avvistamenti e incidenti stradali, siamo venuti a carpire l’esistenza di un vero e proprio mercato nero della carne di cinghiale LEGGI TUTTO:
    https://www.h24notizie.com/2017/01/17/il-business-del-cinghiale-un-mercato-enorme-e-non-tracciato/2/
  • Lupo, Firenze e il patto nel rifugio delle Dolomiti con il Trentino-Alto Adige– 02.09.2018 – Regione Toscana/Trentino A.A. l’assessore all’Agricoltura Marco Remaschi è andato fino in Trentino-Alto Adige,“Sì ad abbattimenti per difendere agricoltura”. L’intesa tra la Regione e le due Province autonome sottoscritta in un rifugio del Passo Pordoi. Rabbia degli ambientalisti: “Incostituzionale e grottesco. Nemmeno un euro per la prevenzione”. Il ministro Costa ha annunciato che ricorrerà alla Consulta, ma intanto il 4 settembre Trento e Bolzano andranno a Bruxelles per chiedere di poter legiferare in autonomia sul settore… LEGGI TUTTO: https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/09/02/lupi-firenze-e-il-patto-nel-rifugio-delle-dolomiti-con-il-trentino-alto-adige-si-ad-abbattimenti-per-difendere-agricoltura/4555588/
    LEGGI TUTTO:  https://www.agrifoodtoday.it/ambiente-clima/lupi-specie-protetta-ue-lega.html
  • Dalla Toscana una serie di falsi su lupo e prevenzione. – 12.11.2018 – La prevenzione funziona ed è efficace, lo dimostrano studi e ricerche. Innanzitutto, si dichiarano dati falsi sulla presenza del lupo: nessuno studio attesta infatti la presenza di 1.000 individui in Regione, mentre un’approfondita analisi finanziata dallo stesso ente al Cirsemaf (Consorzio Interuniversitario di Ricerca sulla Selvaggina) ne ha documentati poco più della metà….Significativo infine che la Regione abbia invece declinato un progetto, finanziato grazie ai fondi SMS della campagna WWF #SOSlupo, proprio per assistere gli allevatori con tecnici esperti nelle misure di prevenzione… LEGGI TUTTO: https://www.wwf.it/?43560%2FDalla-Toscana-una-serie-di-falsi-su-lupo-e-prevenzione&fbclid=IwAR3izcvdabw-gRdWEnUJVeYT1LoWlaeavYspF296xbOCg-QqiRWl4P3WnwE#.W-lk-mUvAmM.facebook//osservatorio.riparteilfuturo.it/notizia.html?id=152021
  • Bracconieri al Castellaccio allevano i cinghiali nei boschi – LIVORNO – 06.01.2018 -Tra le piante spuntano cumuli di pane lasciati illecitamente dai cacciatori per nutrire le femmine e far crescere così gli animali da abbattere. Il termine tecnico è “governo abusivo”, ed è l’equivalente illecito della pasturazione in mare (pratica consentita per attirare i pesci) ma applicato in boschi e radure per foraggiare gli animali allo scopo di cacciarli. «In questo caso siamo di fronte a un governo abusivo di cinghiali»… LEGGI TUTTO: http://m.iltirreno.gelocal.it/livorno/cronaca/2019/01/06/news/bracconieri-al-castellaccio-allevano-i-cinghiali-nei-boschi-1.17627710