VOLPI*

CONTENIMENTO SPECIE IN ESUBERO

Metodi incuenti di contenimento – normativa di riferimento – rassegne stampa

VOLPE (Vulpes vulpes)

in aggiornamento…

La volpe in Italia, come in altri paesi europei, non se la passa certo bene. Essendo un carnivoro, uno dei pochi rimasti tra la fauna selvatica autoctona e quindi con un ruolo regolatore importantissimo, tanto da essere riconosciuto anche nella legge 157/92*), è considerato un naturale competitor con gli innaturali cacciatori umani armati di fucile. Pertanto, è inserito tra le specie cacciabili, pur non venendo mangiata,  e nei calendari venatori è tra quelli più bersagliati e per più lungo tempo, oramai anche fuori stagione venatoria, la volpe viene inserita in piani di contenimento rivelatisi spesso in contrasto con le norme statali.
Eppure la volpe, essendo un canide, non rappresenta una specie particolarmente difficile da controllare attraverso metodi e tecniche di contenimento demografico del tutto simili a quelli che si applicvano per i nostri cani domestici (la vasectomia dei maschi non inciderebbe nel comportanmento per esempio).
* Legge 157/92 Art. 10. (Piani faunistico-venatori)
comma 1. “Tutto il territorio agro-silvo-pastorale nazionale è soggetto a pianificazione faunistico-venatoria finalizzata, per quanto attiene alle specie carnivore, alla conservazione delle effettive capacità riproduttive e al contenimento naturale di altre specie e, per quanto riguarda le altre specie, al conseguimento della densità ottimale e alla sua conservazione mediante la riqualificazione delle risorse ambientali e la regolamentazione del prelievo venatorio…”

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BIOLOGIA DELLA VOLPE

Amori: Generalmente fine gennaio/inizio febbraio

Gestazione:  51/54 giorni. Nascono mediamente 4-6 volpacchiotti

Alimentazione: La Volpe è fondamentalmente un carnivoro con abitudini alimentari molto flessibili rispetto ad altri predatori. •La dieta è estremamente variabile e generalista e non ha requisiti alimentari specializzati. •Questa grande adattabilità le permette di sfruttare molte risorse alimentari disponibili in diversi ambenti in modo proporzionale alla loro disponibilità. •In molte aree i rifiuti umani costituiscono un’importante risorsa.

La Volpe accumula regolarmente riserve di cibo in dispense sotterranee. Cerca Coleotteri, Ortotteri, Lombrichi. Tra i vegetali: uva, mele, pere, olive, ciliegie, yta le piante selvatiche: Juniperus oxycedrus, Arbustus unedum, Prunusspp., Rubusspp., tra i rifiuti cerca scarti animali. Si nutre anche di lepri, conigli, arvicole, topi. Cerca resto di ungulati: caprioli, cinghiali. Non disdegna martore, gatti, tra gli uccelli i galliformi: fagiani, starne, galline, passeriformi, ma anche pesci, anfibi e rettili.

Tane: Le tane sono preparate nel tardo inverno, periodo in cui la femmina restringe la sua attività ai dintorni della tana. Dopo le nascite i cuccioli rimangono per 10-15 settimane all’interno e nelle vicinanze di una serie di tane. I cuccioli possono essere spostati da una tana all’altra prima dello svezzamento.

Dispersione: Processo di allontanamento dall’area natale o da altra successivamente scelta. Fenomeno stagionale che ha luogo in autunno-inverno e che interessa i giovani dell’anno o soggetti che non hanno trovato una propria area. Questo processo consente la rapida ri-occupazione di aree lasciate libere.

Sopravvivenza media decisamente bassa. L’aspettativa media di vita per una volpe è 12 mesi e mezzo (con controllo = piani abbattimento) e di 16-18 mesi in assenza di controllo.

Turn over: Tasso di ricambio di una popolazione. In una popolazione stabile, la proporzione di individui che iniziano a riprodursi corispondea quella di quelli che muoiono. Questo tasso di rinnovamento nella volpe è valutato tra il 60 ed il 70%. E’ un valore molto alto. Ogni anno 2/3 della popolazione si rinnova.

Il controllo (caccia) della Volpe in Italia: il quadro della situazione – Nella maggioranza dei casi il controllo della Volpe non determina alcun effetto sulle popolazioni di piccola selvaggina. E’ necessario rivedere le strategie d’intervento (tecniche, istituti) dando impulso all’adozione di efficaci metodi ecologici.

Metodi ecologiciControllo indiretto
Ogni modificazione stabile di una popolazione animale si ottiene intervenendo sul suo habitat, agendo sulla capacità recettiva del territorio e soprattutto sulle risorse alimentari disponibili.  Individuare e mettere in atto efficaci metodi ecologici di controllo indiretto della volpe.

Interventi incruenti volti a prevenire l’accesso, da parte della Volpe, ad una serie di risorse trofiche:

1 – Graduale eliminazione delle routinarie immissioni pronta-caccia di quantitativi elevati di selvaggina con scarsa idoneità con indici di predabilità assai elevati. 2 – Stabulazione notturna degli animali di bassa corte in locali chiusi. 3 –  Creazione di maggiori spazi da dedicare a zone di rifugio e di nidificazione che, come dimostrato in diversi studi, consentono di abbattere l’incidenza della predazione. 4 – Chiusura delle discariche abusive di rifiuti e protezione di quelle autorizzate con recinzione perimetrale a prova di mammifero ed interramento frequente dei rifiuti. 5 – Corretto smaltimento degli scarti di allevamenti industriali.

fonte: www.provincia.vicenza.it

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  • 2003- ISPRA: LINEE GUIDA PER LA GESTIONE DELLA VOLPE IN ITALIA – TOSO S., GENOVESI P
    (…) “….La legislazione italiana in materia di controllo è, rispetto ad altri paesi europei ed extraeuropei, particolarmente rigida: la legge n.157/92 identifica infatti un obiettivo generale di mantenimento delle popolazioni dei predatori a livelli adeguati ad assicurare una funzione regolatrice delle biocenosi. La stessa norma impone inoltre che ogni intervento di abbattimento di predatori finalizzato al contenimento dei danni da essi arrecati sia autorizzato dalla Regione o dalla Provincia competente, sulla base di un parere tecnico dell’INFS (ISPRA) che è chiamato a verificare l’inapplicabilità di metodi incruenti di prevenzione dei danni, la selettività delle tecniche di abbattimento e la correttezza tecnica del piano di prelievo proposto. Inoltre, la legge prescrive che gli interventi di contenimento debbano essere direttamente realizzati- o coordinati – da personale delle Amministrazioni provinciali,…”. (NDR – Notare come venga dato per scontato da subito che Ispra verificherà la non applicabilità dei metodi incruenti … era il 2003).

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  • 2016 – CONSIGLIO DI STATOIl sindaco di Copparo, provincia di Ferrara, con l’ordinanza n. 24/2014 autorizzava l’abbattimento di Piccioni e Volpi. L’Atto sindacale veniva impugnato al Tar dall’Associazione Vittime della caccia e Animal Liberation che ne chiedevano la sospensiva con l’Avv.Massimo Rizzato. A febbraio 2015 il TAR respingeva il ricorso e addirittura condannava le associazioni a pagare le spese. (!). Le associazioni decidevano di fare appello al Consiglio di Stato, convinte di essere nel giusto e infatti, il Consiglio di Stato riconosceva le loro ragioni, accogliendo le argomentazioni esposte: La sezione V, con ordinanza collegiale n. 1639 del 16/4/2015, accoglieva l’istanza delle associazioni bocciando la decisione del TAR. fonte: www.quotidiano.net

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RASSEGNE STAMPA, NEWS

25.02.2018 – Quattromila volpi inguaiano la Regione. «Danno erariale da piano abbattimenti»

Esposto alla Corte dei Conti di Animalisti Italiani – Livorno, «Da dove non si pensa esce la volpe», recita un adagio contadino. Che forse in Regione avrebbero dovuto tenere a mente quando, nel luglio 2016, fu varato il «Piano di controllo della specie vulpes vulpes per il periodo 2016-2018». Piano che autorizzava l’abbattimento di quattromila volpi su tutto il territorio regionale. Ovunque, dalle zone di ripopolamento e cattura alle, zone di rispetto venatorio, aziende faunistico venatorie, agli allevamenti privati fino al più piccolo pollaio. E con ogni mezzo: trappole, fucili a canna liscia, caccia anche alla tana e anche in notturna, per tutto l’anno. Una delibera, la 696 del 2016, che – c’era da immaginarselo – sollevò una miriade di barricate animaliste. La Lav di Roma, con il suo pool di esperti legali, fece sua la battaglia con un ricorso al Tar Toscana.

E vinse, perché il ricorso fu ritenuto fondato e la delibera giudicata «radicalmente viziata», venne annullata, con tanto di condanna della Regione a pagare in favore dell’associazione animalista spese legali tremila euro più le spese accessorie. Fin qui il primo round. Perché la causa delle volpi va avanti. E ora passa da Livorno, dove Viviano Voliani, della locale sezione di Animalisti Italiani onlus, con l’avvocato Lavinia Manzi di Rosignano, ha presentato un esposto alla Procura presso la Corte dei Conti: chiama in causa la Regione e chiede di accertare la sussistenza di illeciti contabili, individuando la «responsabilità di tutti i soggetti coinvolti nei confronti dell’Erario, con ogni effetto di legge».

«È una questione di principio – spiega Voliani – perché quella delibera venne adottata in maniera arbitraria, senza metodo scientifico, senza una stima attendibile dell’effettivo sovrannumero di volpi, senza aver preso in considerazione metodi incruenti alternativi di contenimento dei capi. Hanno sbagliato loro, ma a pagare siamo tutti noi cittadini toscani. La Regione è stata condannata a rifondere le spese legali alla Lav, e lo farà attingendo alle casse regionali, i soldi nostri». Tra l’altro, secondo l’avvocato Manzi che ha curato l’esposto di Animalisti Italiani, la condanna alle spese legali comminata alla Regione Toscana «integra la dannosità della condotta dei pubblici dipendenti, elemento costitutivo della ritenuta responsabilità erariale». Sempre secondo l’avvocato, la sentenza del Tar era largamente prevedibile, e la Regione avrebbe potuto evitare la condanna annullando, in autotutela la delibera anti-volpi». La parola passa alla Procura contabile. «Se avessimo ragione noi – dice Voliani – e si ravvisasse il danno erariale, stavolta a pagare non sarebbero i cittadini, ma, in solido, tutti i componenti della giunta toscana»…. LEGGI TUTTO: www.iltelegrafolivorno.it

https://www.iltelegrafolivorno.it/cronaca/volpi-esposto-contro-piano-abbattimento-1.3746253